Il 3 febbraio 2017 è stato firmato il decreto di scioglimento del Comites di Barcellona. Entro trenta giorni il Console Generale indirà le elezioni… Confidiamo che una riforma degli organismi di rappresentanza delle collettività italiane all’estero possa effettivamente includere meccanismi che impediscano il sorgere di situazioni simili
ROMA – “La Farnesina è attivamente impegnata per porre fine alla ‘attuale situazione di stallo’ del Comites di Barcellona, che rappresenta uno spiacevole episodio della storia dei Comitati degli Italiani all’estero. Tale circostanza ha provocato un danno concreto alla Comunità italiana in Barcellona, di fatto privata della possibilità riconosciutale dalla legge di avvalersi di un importante strumento di tutela delle proprie istanze”. Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova rispondendo, in III Commissione della Camera, all’interrogazione presentata dal deputato del Pd Alessio Tacconi, eletto nella ripartizione Europa. Nell’interogazine si chiedeva quali iniziative si intendessero mettere in atto, alla luce delle norme vigenti, per risolvere la situazione di stallo del Comites di Barcellona. In questo ambito si chiedeva inoltre riconoscere anche “un congruo contributo al Comites di Madrid per la responsabile assunzione di rappresentanza degli interessi dei nostri connazionali di Barcellona, che va ad aggiungersi ai considerevoli impegni già messi in cantiere”.
“Ricordo – ha continuato Della Vedova – che nonostante i diversi interventi del Console Generale (Stefano Nicoletti n.d.r.) e del membro del CGIE ( Giuseppe Stabile n.d.r) residente in Spagna, miranti ad assicurare il regolare svolgimento delle sedute, il Comites di Barcellona ha rinviato cinque sedute consecutive per mancanza del numero legale. Tale circostanza ha comportato l’attivazione, da parte del Console Generale, della procedura di scioglimento dell’ente prevista dall’articolo 8, comma 4, della Legge 23 ottobre 2003, n. 286. Il Comitato di Presidenza del Consiglio Generale degli Italiani all’estero, sentito ai sensi del citato articolo 8 della legge 286/2003, ha riconosciuto la gravità della situazione e si è espresso all’unanimità in favore dello scioglimento. Il 3 febbraio 2017, dopo lo svolgimento delle due consultazioni referendarie del 2016, alle quali era opportuno non sovrapporre un diverso ed ulteriore procedimento elettorale, è stato firmato il decreto di scioglimento del Comites di Barcellona. Ai sensi dell’articolo 15, comma 1, della legge 286/2003, entro trenta giorni il Console Generale indirà con proprio Decreto le elezioni”. Per quanto riguarda l’eventuale contributo al Comites di Madrid il sottosegretario ha ricordato che “la legge 286 del 2003 non consente a un Comites di assumere formalmente la rappresentanza della comunità italiana residente in una circoscrizione consolare confinante, il cui Comites resti inattivo. Per tale ragione non si può considerare la possibilità di concedere un contributo straordinario al Comites di Madrid per le pur apprezzabili iniziative che sta portando avanti a sostegno delle istanze della Comunità di Barcellona, priva del proprio Comites. Più in generale, – ha proseguito Della Vedova -. desidero infine ricordare che il Comitato di Presidenza del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero sta finalizzando una proposta di progetto di riforma che sarà discussa in occasione della prossima Assemblea Plenaria del Cgie. Attendiamo l’approvazione della bozza di progetto da parte del Cgie per disporre di una concreta base di partenza che possa consentirci di arrivare ad un disegno condiviso da presentare al Parlamento. Confidiamo che una riforma degli organismi di rappresentanza delle collettività italiane all’estero possa effettivamente includere meccanismi che impediscano il sorgere di situazioni come quella di Barcellona”.
In sede di replica il deputato Tacconi si è dichiarato soddisfatto per la risposta del sottosegretario. Tacconi si è detto d’accordo con la decisione presa dal Governo, dopo un adeguato periodo di attesa, di mettere fine a questa situazione di stallo, portando gli elettori del Comitato alle urne.“Mi auguro ora – ha commentato il deputato – che le nuove elezioni producano un risultato tale che eviti il ripetersi di situazioni di stallo che non solo determinerebbero insanabili fratture, ma sarebbero di detrimento agli interessi della nostra collettività. Sarà forse opportuno prevedere, in un prossimo progetto di riforma degli organi di rappresentanza degli italiani all’estero, meccanismi che evitino situazioni di stallo come quello di Barcellona”.
“Nulla invece ho potuto obiettare – prosegue Tacconi – al diniego dell’Amministrazione di concedere un contributo straordinario al Comites di Madrid per le encomiabili iniziative a sostegno della comunità di Barcellona, perché, come viene spiegato, la legge 286 del 2003 non consente ad un Comites di assumere formalmente la rappresentanza di una comunità residente in un’altra circoscrizione: ma l’aver messo in atto iniziative di sostegno a favore di tale comunità, anche onerose per il proprio bilancio, può essere tuttavia ascritto a vanto ed encomio di quel Comitato che, conscio di un ruolo di rappresentanza in senso lato che la legge riconosce ai Comites, non ha esitato ad assumersi gravose responsabilità”. (Inform)