Si è svolta presso il centro Centro Culturale ComItEs di Madrid, una serata, vibrante di emozioni e memoria condivisa con tutti i presenti. L’evento è iniziato con il caloroso benvenuto di Elisabetta Bagli, moderatrice dell’evento, che ha espresso gratitudine agli organizzatori – l’Associazione Latium e il ComItEs di Madrid – e ai patrocinatori La Voce d’Italia, Naturasì e Lorusso Gourmet. Un particolare ringraziamento è andato al ComItEs di Madrid per l’ospitalità, con l’intervento di benvenuto della Consigliera Gabriella Lanzilli, che ha sottolineato l’importanza di eventi culturali come questo per creare connessioni tra storia, letteratura e società di vari paesi.
Nonostante la pioggia incessante, la sala era gremita di persone, a dimostrazione del profondo interesse suscitato da questa presentazione speciale. Il cuore pulsante dell’incontro è stato il racconto intimo e potente di “Fiori tra le macerie”, un libro che affonda le radici nei ricordi dolorosi e resilienti della Guerra Civile Spagnola e del dopoguerra, narrati attraverso lo sguardo innocente e sensibile di una bambina. L’autrice, María del Carmen Aranda, ha regalato al pubblico una visione toccante della vita di sua madre, Concha Fernández, protagonista della storia. Concha è simbolo di una generazione segnata dalla privazione, dalla paura e dalla lotta per la sopravvivenza in tempi di immensa difficoltà.
Uno dei momenti più emozionanti della serata è stato la visione di un video che ha ripercorso la vita di Concha, un mosaico di immagini e racconti che ha fatto vibrare le corde dell’empatia nel cuore degli spettatori. Il video ideato e prodotto da José Luis Labad ci invitava alla lettura di una poesia composta dall’autrice in onore di sua madre: l’atmosfera che si respirava era densa di sentimenti, suscitando lacrime e riflessioni profonde sulla forza delle donne e sulla capacità di trasformare il dolore in speranza.
La discussione ha preso forma in una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di José Luis Labad, in quale ci ha offerto una lettura critica di alcuni passaggi significativi del libro, sottolineando come la memoria storica non sia solo un dovere civico, ma un atto d’amore per il futuro e elogiando la delicatezza con cui l’autrice ha restituito i ricordi dell’infanzia intrecciandoli con i fili della resilienza e della dignità. Alla tavola rotonda è stato prensente anche Antonio Romani, direttore amministrativo de La Voce d’Italia che ha fatto domande specifiche all’autrice per comprendere in modo ancora più profondo le ragioni che l’hanno spinta a scrivere questa biografia.
L’interazione con il pubblico è stata un momento vibrante e significativo: domande, racconti personali e riflessioni hanno reso il dibattito ricco e partecipativo, rafforzando il senso di comunità intorno alla memoria storica.
La serata si è conclusa in un clima di festosa condivisione, con María del Carmen Aranda che ha autografato le copie del libro, sia in italiano che in spagnolo, e un brindisi offerto da Naturasì e da Lorusso Gourmet che ha celebrato il potere della parola scritta nel tenere viva la memoria e costruire ponti tra passato e presente.