Anche la Spagna e in concreto Madrid parteciperà al programma della “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”, che si terrà dal 21 al 27 novembre: più di 100 fra Ambasciate, Consolati e Istituti di Cultura animeranno una “sette giorni” articolata su oltre 1.300 iniziative per presentare nelle principali vetrine mondiali i prodotti enogastronomici ed agroalimentari italiani di qualità.
Un programma fittissimo in tutto il mondo per la prima edizione di una manifestazione pensata per valorizzare la cucina italiana, realizzata grazie agli istituti di cultura, gli organi politici – come le ambasciate -, le aziende e i ristoranti che portano avanti la gastronomia italiana nel globo.
Tra gli obiettivi, far conoscere le produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane, con particolare riferimento ai prodotti di qualità certificata; valorizzare il saper fare italiano; diffondere i valori unici della Dieta Mediterranea; presentare l’offerta formativa del nostro Paese nel settore enogastronomico; rafforzare la presenza della cucina italiana all’estero anche attraverso le attività di specializzazione dei giovani cuochi e la presentazione dell’offerta della ristorazione italiana di qualità; infine promuovere i “percorsi del gusto” in Italia per i turisti.
“Leghiamo il grande tema della cucina a quello del lavoro dei nostri produttori, un tratto distintivo – sottolinea il Ministro Maurizio Martina – che rende il modello Italia unico nel mondo. Perché quando raccontiamo un piatto, raccontiamo anche la storia di chi lo ha realizzato, di un territorio, della qualità delle materie prime. Una filiera in cui sicurezza ed eccellenza diventano parole chiave. Questa è una delle tappe di un percorso nato ad Expo Milano, dove abbiamo compreso il grande valore, anche politico, del cibo nella nostra società nei prossimi anni. E allora rafforziamo questa rete che abbiamo creato, anche grazie al Food Act, tra Istituzioni, mondo della cucina e dell’agroalimentare, per raccontare il nostro saper fare e cosa significa essere italiani. È questa la nostra forza e il nostro orgoglio”.
NEL DETTAGLIO
– 173 conferenze, incontri con gli chef e dibattiti sulla tradizione culinaria italiana
– 98 eventi promozionali realizzati in collaborazione con i ristoranti italiani locali e le più importanti fiere
– 151 show cooking e master class
– 334 appuntamenti a tema dedicati alla scoperta dei sapori italiani
– 23 concorsi e premiazioni per la cucina italiana di qualità
– 32 seminari tecnico-scientifici e accademici
– 390 proiezioni di film e documentari, rappresentazioni teatrali legati al tema del cibo
– 32 mostre di design, arte e fotografia dedicate alla cucina
FOOD ACT E SOSTEGNO AL VERO MADE IN ITALY AGROALIMENTARE
La prima ‘Settimana della cucina italiana nel mondo’ si inserisce in un percorso di lavoro iniziato il 2 marzo 2015 ad Expo Milano con il primo forum della cucina italiana, a cui sono seguite la firma del ‘Food Act’ – vale a dire il primo patto tra Istituzioni e mondo della cucina – il 28 luglio 2015 e il protocollo d’intesa per la valorizzazione all’estero della cucina italiana di qualità siglato alla Farnesina il 15 marzo 2016.
Tra le oltre mille iniziative che si svolgeranno all’estero, vorremmo ricordare tra tutte le attività che coinvolgeranno i comuni terremotati del 24 agosto, con Amatrice presente, grazie alle nostre Ambasciate, in Lituania e Lettonia. È un segnale importante per rilanciare l’economia dei territori colpiti dal sisma, che riceveranno anche tanti segnali di solidarietà concreta attraverso altri eventi che si svolgeranno dalla Spagna alla Germania, dal Canada agli Stati Uniti, dall’Arabia Saudita al Senegal. La prima Settimana della cucina italiana racconterà il valore di un’alimentazione radicata nella nostra cultura e legata alla qualità della vita. Non è un caso se la dieta mediterranea è stata riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. Presenteremo all’estero non solo il meglio delle nostre produzioni enogastronomiche ma anche l’offerta formativa delle nostre Accademie di cucina, per attrarre giovani talenti anche dall’estero e aumentare il turismo legato agli itinerari enogastronomici di qualità. Coscienti di dover sempre innovare ma orgogliosi della nostra storia e della nostra cultura. Soprattutto, in questo caso, quella gastronomica.
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